Tropical soap, esperimenti e riflessioni
Ciao a tutti,
in questi giorni mi sono dedicata alla formulazione di nuovi saponi utilizzando degli oli poco abituali nelle composizioni tradizionali. Ho utilizzato infatti sia dell'olio di palma rosso che dell'olio di colza.
Ho studiato le proprietà di saponificazione dei vari oli ed ho cercato di impiegarli in percentuali tali da creare un buon sapone.
Prima di iniziare il discorso vorrei precisarvi che l'utilizzo dell'olio di palma, sia raffinato che non, a meno che non sia chiaramente specificato in etichetta che si tratta di una produzione sostenibile, è un prodotto che non dovrebbe essere impiegato, dato che sta provocando la distruzione di tante foreste per ampliare le aree di coltivazione, creando notevoli problemi ambientali.
Purtroppo l'ho utilizzato perché mi è stato regalato, e non so molto sulla sua origine.
Qualcuno a conoscenza delle mie passioni culinarie ha pensato che l'avrei considerato un utile ingrediente alternativo, ma purtroppo non ha prestato attenzione al requisito ambientale.
Inoltre, considerato il suo odore molto particolare al quale sono poco abituata, non lo utilizzerò neppure per tale scopo, dato che non oso neppure assaggiarlo, quindi che farne? Buttarlo è uno spreco, ecco che ho avuto l'ispirazione di utilizzarlo come olio per sapone.
Il nome tropical soap che ho dato a queste saponette è proprio dovuto all'origine tropicale dell'olio di cocco e dell'olio di palma, oltre che al caldo colore ottenuto.
L'olio di palma possiede buoni requisiti di saponificazione e solitamente si usa la versione raffinata inodore ed incolore. Io ho utilizzato quello non raffinato, di colore rosso, ricco in carotenoidi e q10, sostanze insaponificabili molto utili in ambito cosmetico.
Non consiglio di utilizzarlo ad alte percentuali perché da un sapone molto colorato in arancione e non è indicato per fare il bucato, perché la presenza di carotenoidi può macchiare i tessuti.
Il 10% è già sufficiente, sia a livello estetico e sia per l'odore, che a basse percentuali non si sente.
Oltre all'olio di palma rosso, ho utilizzato dell'olio di colza ad uso alimentare, e l'impiego di questo olio è stata una piacevole scoperta. Ha un alto potere condizionante e rende il sapone dolce e cremoso, ma bisogna avere l'accortezza di non dosarlo ad alte percentuali, massimo il 20% ,perché allora il sapone rimane morbido e lento ad asciugare.
Ho fatto due esperimenti.
- Nel primo ho dosato l'olio di colza al 50% bilanciandolo con un 20% di olio di cocco ed un 30% di olio di palma, al 6% di surgras come faccio abitualmente, ed ho ottenuto le saponette a forma di madeleines che vedete in foto, fanno una bellissima schiuma, ma non mi hanno convinta pienamente per via dell'odore dell'olio di palma e per la morbidezza dovuta all'alta percentuale di utilizzo dell'olio di colza. Inoltre ci vuole qualche giorno in più per asciugarsi.
Per il resto va bene, il sapone ottenuto è molto dolce, fa una bella schiuma cremosa e non è aggressivo.
Ma se l'odore dell'olio di palma non vi piace evitatelo, non è una formulazione consigliabile.
- Nel secondo esperimento ho ottenuto un risultato che mi ha totalmente soddisfatta, ho impiegato 4 oli, 50% di oliva, 20% di colza, 20% di cocco e 10% di palma rosso (qualcosa devo pur farci!).
Il sapone ottenuto è molto ben bilanciato, fa una buona schiuma ricca, non secca la pelle, è delicato, l'odore è buono (il palma non si sente), la consistenza anche, né troppo dura, né troppo morbida, asciuga più in fretta ed il colore è più tenue, in foto sono quelli rotondi. Un buon sapone, niente da dire.
Come risultato ottenuto non siamo lontani dalla bella formulazione delle saponette di bellezza che avevo fatto qualche mese fa. Sotto ne troverete il link.
Infine sono giunta alla conclusione che per ottenere un buon sapone l'olio d'oliva deve essere almeno la metà rispetto agli altri oli.
Vi fornisco la ricetta di questo secondo esperimento, al 6% di surgras, con 250 g di oli:
Il procedimento lo troverete nei link utili.
Se non avete l'olio di palma a disposizione, vi sconsiglio di comprarlo appositamente per ragioni ambientali, sostituitelo con dell'altro olio di oliva. Io l'ho usato solo per non buttarlo via, dato che non riesco ad usarlo per scopi alimentari.
Con questa ricetta vi auguro un buon fine settimana, e per favore, non utilizzate oli di palma non sostenibili, la natura vi ringrazierà!
P.S. Dopo qualche mese il colore dei saponi tende a schiarire.
Link utili:
Buonissima serata,
Ninfea
in questi giorni mi sono dedicata alla formulazione di nuovi saponi utilizzando degli oli poco abituali nelle composizioni tradizionali. Ho utilizzato infatti sia dell'olio di palma rosso che dell'olio di colza.
Il mio tropical soap |
Ho studiato le proprietà di saponificazione dei vari oli ed ho cercato di impiegarli in percentuali tali da creare un buon sapone.
Prima di iniziare il discorso vorrei precisarvi che l'utilizzo dell'olio di palma, sia raffinato che non, a meno che non sia chiaramente specificato in etichetta che si tratta di una produzione sostenibile, è un prodotto che non dovrebbe essere impiegato, dato che sta provocando la distruzione di tante foreste per ampliare le aree di coltivazione, creando notevoli problemi ambientali.
Purtroppo l'ho utilizzato perché mi è stato regalato, e non so molto sulla sua origine.
Qualcuno a conoscenza delle mie passioni culinarie ha pensato che l'avrei considerato un utile ingrediente alternativo, ma purtroppo non ha prestato attenzione al requisito ambientale.
Inoltre, considerato il suo odore molto particolare al quale sono poco abituata, non lo utilizzerò neppure per tale scopo, dato che non oso neppure assaggiarlo, quindi che farne? Buttarlo è uno spreco, ecco che ho avuto l'ispirazione di utilizzarlo come olio per sapone.
Il nome tropical soap che ho dato a queste saponette è proprio dovuto all'origine tropicale dell'olio di cocco e dell'olio di palma, oltre che al caldo colore ottenuto.
L'olio di palma possiede buoni requisiti di saponificazione e solitamente si usa la versione raffinata inodore ed incolore. Io ho utilizzato quello non raffinato, di colore rosso, ricco in carotenoidi e q10, sostanze insaponificabili molto utili in ambito cosmetico.
Non consiglio di utilizzarlo ad alte percentuali perché da un sapone molto colorato in arancione e non è indicato per fare il bucato, perché la presenza di carotenoidi può macchiare i tessuti.
Il 10% è già sufficiente, sia a livello estetico e sia per l'odore, che a basse percentuali non si sente.
Oltre all'olio di palma rosso, ho utilizzato dell'olio di colza ad uso alimentare, e l'impiego di questo olio è stata una piacevole scoperta. Ha un alto potere condizionante e rende il sapone dolce e cremoso, ma bisogna avere l'accortezza di non dosarlo ad alte percentuali, massimo il 20% ,perché allora il sapone rimane morbido e lento ad asciugare.
Ho fatto due esperimenti.
- Nel primo ho dosato l'olio di colza al 50% bilanciandolo con un 20% di olio di cocco ed un 30% di olio di palma, al 6% di surgras come faccio abitualmente, ed ho ottenuto le saponette a forma di madeleines che vedete in foto, fanno una bellissima schiuma, ma non mi hanno convinta pienamente per via dell'odore dell'olio di palma e per la morbidezza dovuta all'alta percentuale di utilizzo dell'olio di colza. Inoltre ci vuole qualche giorno in più per asciugarsi.
Ma se l'odore dell'olio di palma non vi piace evitatelo, non è una formulazione consigliabile.
- Nel secondo esperimento ho ottenuto un risultato che mi ha totalmente soddisfatta, ho impiegato 4 oli, 50% di oliva, 20% di colza, 20% di cocco e 10% di palma rosso (qualcosa devo pur farci!).
Il sapone ottenuto è molto ben bilanciato, fa una buona schiuma ricca, non secca la pelle, è delicato, l'odore è buono (il palma non si sente), la consistenza anche, né troppo dura, né troppo morbida, asciuga più in fretta ed il colore è più tenue, in foto sono quelli rotondi. Un buon sapone, niente da dire.
Come risultato ottenuto non siamo lontani dalla bella formulazione delle saponette di bellezza che avevo fatto qualche mese fa. Sotto ne troverete il link.
Infine sono giunta alla conclusione che per ottenere un buon sapone l'olio d'oliva deve essere almeno la metà rispetto agli altri oli.
Saponette |
Vi fornisco la ricetta di questo secondo esperimento, al 6% di surgras, con 250 g di oli:
- Olio d'oliva 125 g
- Olio di colza 50 g
- Olio di cocco 50 g
- Olio di palma rosso 25 g
- Soda caustica 33,82 g
- Acqua 75 g
Il procedimento lo troverete nei link utili.
Se non avete l'olio di palma a disposizione, vi sconsiglio di comprarlo appositamente per ragioni ambientali, sostituitelo con dell'altro olio di oliva. Io l'ho usato solo per non buttarlo via, dato che non riesco ad usarlo per scopi alimentari.
Con questa ricetta vi auguro un buon fine settimana, e per favore, non utilizzate oli di palma non sostenibili, la natura vi ringrazierà!
P.S. Dopo qualche mese il colore dei saponi tende a schiarire.
Link utili:
- In questo link troverete la ricetta delle mie saponette di bellezza, la procedura ed i calcoli di base per la realizzazione del sapone: Le mie saponette di bellezza
Le 3 saponette a confronto |
Ninfea
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