Come realizzare un macerato idroglicerico
Ciao a tutti,
dopo aver visto come estrarre dalle piante i principi attivi liposolubili, oggi vedremo invece come poter estrarre quelli idrosolubili.
I principi attivi idrosolubili è possibile estrarli con un solvente a base di acqua e glicerina, che sarà la procedura che vi illustrerò, oppure con un solvente contenente anche dell'alcool.
Quest'ultimo metodo non l'ho ancora sperimentato, ma permette di estrarre una quantità ancora maggiore di principi attivi. Non vi nascondo quindi che sono molto curiosa di provarlo.
Un macerato idroglicerico solitamente va realizzato con la pianta secca, perché permette di ottenere un risultato migliore in termini di conservazione e di concentrazione dei principi attivi.
Recentemente ho preparato i macerati idroglicerici di tè verde e di alga wakame. Entrambi secchi.
La procedura non è molto diversa dai macerati oleosi. Anche qui si utilizzano tra i 10 ed i 20 g di pianta secca ogni 100 ml di solvente.
Il solvente invece va preparato così: 60% di glicerina e 40% di acqua.
Non serve il conservante, perché la glicerina, dosata già a partire del 50%, fa da conservante.
Le piante vanno spezzettate il più possibile e inserite in un barattolo dove andranno ricoperte con il solvente.
Il barattolo chiuso andrà poi riposto al buio e possibilmente agitato almeno una volta al giorno.
Il tempo di macerazione è di circa tre settimane.
Dopodiché si passa al filtraggio con un panno pulito.
L'ideale, una volta filtrato, sarebbe di collocarlo in vasetti di vetro scuro, per proteggere l'estratto dall'ossidazione della luce. Oppure di ricoprire i vasetti con un panno o più semplicemente di conservarli al buio.
Come potete vedere il procedimento di estrazione è abbastanza semplice.
Dal tè verde è possibile estrarre con questo metodo principalmente i flavonoidi ed i tannini, sostanze altamente antiossidanti in grado di proteggere la pelle dallo stress e dai radicali liberi, aiutandola a mantenersi giovane.
I tannini svolgono inoltre un ruolo astringente molto utile in caso di pori dilatati.
Tale estratto è ottimo da inserire nei trattamenti per il viso. Il colore ottenuto è molto scuro e profuma di tè.
L'altro macerato idroglicerico che ho preparato è quello di alga wakame. Ho ottenuto un bel colore verdastro ma l'odore marino è molto forte, e forse non piacerà a tutti.
I principi idrosolubili delle alghe sono rappresentati principalmente da sali minerali, oligoelementi e polisaccaridi, dall'attività filmogena, rassodante e stimolante, molto utili nel rinnovo cellulare.
Vi terrò aggiornati quando ne preparerò altri.
Scrivetemi pure per qualsiasi curiosità.
Vi auguro una bellissima giornata,
baci,
Ninfea
Link utili:
dopo aver visto come estrarre dalle piante i principi attivi liposolubili, oggi vedremo invece come poter estrarre quelli idrosolubili.
Macerati idroglicerici |
I principi attivi idrosolubili è possibile estrarli con un solvente a base di acqua e glicerina, che sarà la procedura che vi illustrerò, oppure con un solvente contenente anche dell'alcool.
Quest'ultimo metodo non l'ho ancora sperimentato, ma permette di estrarre una quantità ancora maggiore di principi attivi. Non vi nascondo quindi che sono molto curiosa di provarlo.
Un macerato idroglicerico solitamente va realizzato con la pianta secca, perché permette di ottenere un risultato migliore in termini di conservazione e di concentrazione dei principi attivi.
Recentemente ho preparato i macerati idroglicerici di tè verde e di alga wakame. Entrambi secchi.
La procedura non è molto diversa dai macerati oleosi. Anche qui si utilizzano tra i 10 ed i 20 g di pianta secca ogni 100 ml di solvente.
Il solvente invece va preparato così: 60% di glicerina e 40% di acqua.
Non serve il conservante, perché la glicerina, dosata già a partire del 50%, fa da conservante.
Le piante vanno spezzettate il più possibile e inserite in un barattolo dove andranno ricoperte con il solvente.
Il barattolo chiuso andrà poi riposto al buio e possibilmente agitato almeno una volta al giorno.
Il tempo di macerazione è di circa tre settimane.
Dopodiché si passa al filtraggio con un panno pulito.
L'ideale, una volta filtrato, sarebbe di collocarlo in vasetti di vetro scuro, per proteggere l'estratto dall'ossidazione della luce. Oppure di ricoprire i vasetti con un panno o più semplicemente di conservarli al buio.
Come potete vedere il procedimento di estrazione è abbastanza semplice.
Dal tè verde è possibile estrarre con questo metodo principalmente i flavonoidi ed i tannini, sostanze altamente antiossidanti in grado di proteggere la pelle dallo stress e dai radicali liberi, aiutandola a mantenersi giovane.
I tannini svolgono inoltre un ruolo astringente molto utile in caso di pori dilatati.
Tale estratto è ottimo da inserire nei trattamenti per il viso. Il colore ottenuto è molto scuro e profuma di tè.
L'altro macerato idroglicerico che ho preparato è quello di alga wakame. Ho ottenuto un bel colore verdastro ma l'odore marino è molto forte, e forse non piacerà a tutti.
I principi idrosolubili delle alghe sono rappresentati principalmente da sali minerali, oligoelementi e polisaccaridi, dall'attività filmogena, rassodante e stimolante, molto utili nel rinnovo cellulare.
Vi terrò aggiornati quando ne preparerò altri.
Scrivetemi pure per qualsiasi curiosità.
Vi auguro una bellissima giornata,
baci,
Ninfea
Link utili:
- Come realizzare un macerato oleoso, qui scoprirete invece come estrarre i principi liposolubili.
Commenti
Posta un commento